Postato su www.suzanneliephd.blogspot.com il 28.08.2013 (traduzione mia)
Cari lettori,
sto finendo di preparare il Libro 2 delle Pleiadian Perceptions on Ascension (Percezioni Pleiadiane sull'Ascensione). L'ho scritto lo scorso febbraio, però ciò era una storia mesi fa è ora più di una realtà. Quindi lo ripropongo perché "l'ordine del giorno" sono la Coscienza di Unità e i Sintomi della Trasmutazione.
sto finendo di preparare il Libro 2 delle Pleiadian Perceptions on Ascension (Percezioni Pleiadiane sull'Ascensione). L'ho scritto lo scorso febbraio, però ciò era una storia mesi fa è ora più di una realtà. Quindi lo ripropongo perché "l'ordine del giorno" sono la Coscienza di Unità e i Sintomi della Trasmutazione.
Il Libro Uno è disponile in e-book a:
Pleiadian Perspective on Ascension by Suzanne Lie
Pleiadian Perspective on Ascension by Suzanne Lie
Disponibile anche:
Visions from Venus- A Multidimensional Love Story by Suzanne Lie PhD
e
Reconstructing Reality Book Two of Visions from Venus by Suzanne Lie
tutti in forma di e-book.
MYTRIA CONTINUA:
Quando emersi dal grembo della Madre, sapevo esattamente cosa fare. Preparai una piccola borsa, andai diritta al tempio del villaggio e dissi ai miei amici ciò che era successo. Quelli che riconobbi dalla mia prima visita al nucleo della Madre, perché ora ricordavo i volti, sapevano di dover tornare con me al sito della pietra sacra. In qualche modo sapevano di essersi offerti volontari per lavorare come un UNICO essere per edificare il sacro Tempio per la Fiamma Viola.
Poi andai al villaggio per trovare gli altri che erano stati chiamati nel nucleo in un tempo che sembrava lontanissimo. Camminando in mezzo al villaggio riconobbi molta gente che mi ricordai essere stata dentro il nucleo della Madre. Mi affidai alla Madre per sapere chi era pronto ad ascoltarmi e chi non lo era. Alla fine di quel giorno trovai cinque persone del villaggio che erano state chiamate dalla Madre e che erano disposte a seguirmi nel bosco.
Queste persone non erano né sacerdoti né sacerdotesse, ma falegnami, muratori ed architetti. Andare al villaggio era stata una bella idea perché, con il passaparola, molte delle persone che non erano ancora pronte vennero al Tempio per scoprire cosa stava succedendo. Entro un breve tempo si formò un gruppetto dedicato di circa trenta persone disposto a seguirmi al sito della pietra sacra per costruire il nostro Tempio della Fiamma Viola. Pensavamo che per costruire il tempio ci sarebbero voluti molti passaggi del sole, ma la Elohim Alcyone e l'Arturiano ci avevano riservato una sorpresa.
Iniziammo il percorso verso il sito con un grosso carico di attrezzi, cosa che avrebbe molto rallentato il viaggio. Le istruzioni ricevute dicevano che tutti dovevano recarsi al Tempio e che potevamo trasportate solo il materiale da costruzione. La creazione del Tempio era un atto sacro effettuato in un territorio sacro. Quindi non si potevano usare le macchine pesanti. Inoltre, la nostra tecnologia avanzata non avrebbe funzionato dentro il campo di forza di quella zona. Quando spiegai questo fatto al nostro gruppo, dieci persone se ne andarono via all'istante.
Tutti noi rimasti continuammo tranquillamente il viaggio con un atteggiamento di profondo rispetto. Al mattino ci svegliammo e salutammo il giorno con una meditazione. Di notte sedevamo intorno al fuoco e condividevamo i ricordi delle visite al nucleo della Madre e di come queste avessero cambiato la nostra esistenza. Avvicinandoci al sito, iniziammo a sentire l'innalzamento della frequenza dell'energia. Fui sorpresa da questa sensazione, perché non l'avevo mai provata.
Tutti noi rimasti continuammo tranquillamente il viaggio con un atteggiamento di profondo rispetto. Al mattino ci svegliammo e salutammo il giorno con una meditazione. Di notte sedevamo intorno al fuoco e condividevamo i ricordi delle visite al nucleo della Madre e di come queste avessero cambiato la nostra esistenza. Avvicinandoci al sito, iniziammo a sentire l'innalzamento della frequenza dell'energia. Fui sorpresa da questa sensazione, perché non l'avevo mai provata.
Quando chiesi alla Elohim Alcyone di questa nuova vibrazione, mi disse che succedeva perché era stata acceso il fuoco viola. Quella sera intorno al fuoco ripetei a tutti ciò che la Madre aveva detto e decidemmo di fare una meditazione di gruppo. Suggerii di iniziare la meditazione visualizzando il nostro fuoco da campo come una fiamma viola. Fummo tutti concordi e ci concentrammo sul fuoco al centro del nostro cerchio finché ognuno di noi poté immaginarlo come una fiamma viola.
Poi chiudemmo gli occhi ed entrammo in una profonda trance di ventun persone con UNA coscienza. Mentre la coscienza di gruppo si espandeva verso le frequenze sempre più alte, la nostra visione collettiva della fiamma centrale cresceva parimenti. La sfida era di mantenere il cerchio connesso, anche se sembrava che la fiamma viola ci avrebbe presto sovrastato.
In effetti la fiamma ci sovrastò; non era una fiamma fisica ma la fiamma viola di frequenza superiore. Mentre la fiamma viola avvolgeva il gruppo, ognuno ricevette istruzioni personali su come procedere. Non conoscevamo le istruzioni degli altri, ma eravamo consapevoli che tutti le stavano ricevendo.
Dopo aver accettato le istruzioni, l'intensità del fuoco viola crebbe dentro i nostri corpi. Come ci dicemmo poi, ognuno sperimentò un profondo cambiamento all'interno dei pensieri, delle emozioni e persino del corpo fisico. Sentimmo anche che il fuoco viola ci collegava l'uno l'altro in un gruppo strettamente legato di individui con un UNICO obiettivo. Poco prima dell'alba lasciammo il cerchio per dormire qualche ora. Il giorno dopo saremmo arrivati al sito ed eravamo più che pronti a dare inizio al nostro destino.
Quando il nostro gruppetto entrò nel campo di forza che circondava la zona della pietra sacra, notammo all'istante un intenso aumento di vibrazione nell'aria ed anche nel corpo. Quando mi trovavo nel grembo della Madre era stata accesa la fiamma viola planetaria, e la notte prima del nostro arrivo, tutti noi avevamo sperimentato l'attivazione della fiamma viola dentro il corpo.
Poi, quando le nostre fiamme viola individuali arrivarono vicino alla fiamma viola planetaria ci fu un'intensa trasmutazione di tutta la vita all'interno del campo di forza. Inoltre, i confini del campo di forza amplificarono enormemente le frequenze in espansione, così come l'eco dell'energia superiore rimbalzava avanti ed indietro in mezzo ai nostri corpi. Subito dopo, tutti noi iniziammo a provare intensi sintomi di trasmutazione.
Inizialmente pensammo di stare male e di aver mangiato qualcosa di velenoso. Avevo passato tutta la vita in zone sconosciute e non avevo mai mangiato piante velenose. Quindi chiesi di entrare in una meditazione di gruppo per accertarci insieme sul motivo della nostra apparente malattia. Ricevemmo tutti lo stesso messaggio, "State provando i sintomi della trasmutazione. Rilassatevi per qualche giorno e cercate di adattarvi alla frequenza elevata della zona, ed anche alla frequenza superiore del vostro corpo."
Il giorno era ormai avanzato e nessuno di noi aveva voglia di mangiare. Quindi ciascuno si cercò un posto per dormire, nella mia grotta o in altre zone adiacenti di cui sentivano il richiamo. Sì, ognuno stava iniziando simultaneamente a sentire la voce interiore della Madre. Il collegamento tra le nostre fiamme viola individuali e la fiamma viola planetaria ci connetteva anche al pianeta.
La maggior parte di noi si addormentò velocemente, perché la notte prima era trascorsa quasi in bianco, e gli altri li seguirono subito. Ci svegliammo all'alba. Lentamente accendemmo dei fuochi per bollire l'acqua per il tè del mattino mentre altri si occupavano del cibo rimasto per preparare la colazione. Altri membri del gruppo raccolsero la legna, pulirono la zona dove ci trovavamo e ispezionarono i dintorni per trovare altri spazi in cui poter vivere.
Lavorammo tutti come una sola persona, quasi tutti avendo completamente dimenticato il malessere della notte prima. Quando ci sedemmo a terra per dividere il pasto di gruppo, scoprimmo di aver fatto tutti lo stesso sogno. Due grandi esseri di luce erano arrivati e ci avevamo mostrato la zona in cui costruire il tempio.
Ci ricordammo il "sogno" facilmente, perché avevamo scelto spontaneamente proprio quell'area per sederci a mangiare il nostro primo pasto. Accorgendoci di ciò, ridemmo gioiosamente, un suono che spesso riempiva il campo di forza, insieme al crescente sentimento di amore incondizionato. Poiché ci accettavamo l'un l'altro incondizionatamente, non c'erano conflitti. Se cominciava a nascere un disaccordo, tutti i partecipanti alla conversazione si separavano per un momento per andare a meditare.
Quando tornavano, non c'era neanche bisogno di riparlare di quell'argomento, perché era già stato fatto attraverso la fiamma viola. Gradualmente, arrivammo a renderci conto che, grazie al collegamento della nostra fiamma viola individuale alla fiamma viola planetaria, noi eravamo tutti collegati tra noi. Questa connessione ci fu molto utile perché i sintomi di trasmutazione si fecero sempre più forti.
Ci accorgemmo che finché non avessimo completato il processo che stavamo vivendo, avremmo dovuto lavorare a turno. Così avremmo tutti avuto occasione di avere almeno mezza giornata di luce per riposarci, meditare e/o esercitare le tecniche di guarigione sottile sugli altri e su noi stessi. Per fortuna, più i sintomi si facevano acuti, più erano le persone che sviluppavano delle forme uniche ed individuali di guarigione energetica.
Poiché la Grande Madre forniva sempre una forza di guarigione per bilanciare i sintomi di grande cambiamento, noi sapemmo che ORA eravamo UNO con la natura. Però per qualche giorno dovemmo fermarci tutti, perché avevamo bisogno di riposare o eravamo chiamati ad aiutare chi scaricava più luce di quanto il suo corpo potesse contenere. In quel caso la persona veniva spesso portata al lago per rilassarsi nell'acqua o si crogiolava sulle rocce intorno al lago.
Scoprimmo che l'acqua, soprattutto il galleggiare nell'acqua, aveva un effetto molto calmante per il nostro sistema nervoso sovraccaricato. Ci accorgemmo anche che, adattando i cicli di sonno e veglia con il Sole, ci sentivamo meglio. Perciò andavamo a letto al tramonto e ci svegliavamo all'alba, perché durante il processo di trasformazione avevamo tutti bisogno di una dose extra di sonno.
Fortunatamente, proprio quando era ora, qualcuno scoprì di avere capacità da rabdomante. Assolutamente in modo casuale, uno del gruppo aveva raccolto un bastone con due punte e sentito l'urgenza di seguire la sensazione di attrazione del bastone. Quando il bastone puntò verso il suolo, noi scavammo una buca profonda e trovammo subito l'acqua. Ci cimentammo tutti con la rabdomanzia e scoprimmo che tre di noi riuscivamo bene.
Quindi, ognuno dei nostri "rabdomanti" trovò un posto per un pozzo, che altri scavarono, trovarono le pietre per il pozzo e legna per la manovella, mentre altri fecero la corda usando le piante che io indicai loro. In un brevissimo tempo vivevamo completamente di ciò che ci dava la terra, cosa che arrivò proprio in tempo visto che i nostri approvvigionamenti erano quasi finiti.
Scoprimmo tutti che quando ci rilassavamo nel processo di trasmutazione, questa diventava molto più semplice. Se mentre si lavorava, qualcuno entrava in contatto con una zona di disagio, dolore e/o confusione, lo si diceva al gruppo e si veniva sostituiti, così che uno si riposava "arrendendosi al processo". Avevano dei periodi di completo oblio, perché il cervello si chiudeva temporaneamente per integrare le informazioni scaricate. Queste informazioni sembravano arrivare tramite la fiamma viola nel cuore o attraverso la corona sulla testa.
Decidemmo di riunirci ogni mattina per condividere i sogni e/o qualunque problema o illuminazione ricevuta nel processo di trasmutazione. Questi incontri quotidiani erano importantissimi, perché ci legavano in un insieme ancora più stretto, ancora più amorevole. Poi imparavano tanto sul processo di trasmutazione condividendolo tra noi.
Sapevamo di non poter costruire il Tempio in queste condizioni di instabilità e cambiamento costante. Però sapevamo anche che saremmo stati pronti tutti nello stesso momento. Quando finalmente arrivò quel giorno, noi funzionammo come un UNICO essere con moltissime capacità multidimensionali. Pensavamo di sapere tutto allora, ma ci venne incontro una grande sorpresa.
Aggiungo la seguente sezione dal prossimo capitolo che ha un maggior significato ora di quello che aveva a febbraio.
Nel frattempo erano tornati i sintomi di trasmutazione, ma in maniera completamente diversa. In precedenza, i nostri corpi soffrivano dei sintomi di malattia fisica o di disagio. Ora erano le nostre menti a cambiare. Iniziammo tutti a dimenticare quello che stavamo per dire, oppure non riuscivamo a seguire una frase intera che gli amici cercavano di comunicarci. Inoltre, iniziammo tutti a perdere tempo. Con questo voglio dire che eravamo da qualche parte a fare qualcosa e all'improvviso eravamo altrove a fare qualcosa di totalmente diverso.
Le azioni sequenziali di finire un'esperienza e poi spostarsi ad un'altra successiva non valevano più. Alla fine ci rendemmo conto che se eravamo impegnati in un'attività pensando ad un'altra, ci ritrovavamo all'improvviso a fare quello a cui stavamo pensando. Però mancava la sequenza di smettere un'attività, recarsi in un altro posto ed iniziare l'attività successiva.
Inizialmente facemmo quest'esperienza solo una volta ogni tanto, ma poi questo cambiamento di tempo e di spazio divenne sempre più frequente. Ci rendemmo conto che ci stavano dando una capacità di dimensione superiore, ma non riuscivamo a gestirla consapevolmente. Infatti il nostro ego non riusciva assolutamente a controllare molte cose. Piano piano ci accorgemmo che quando un pensiero nato dall'ego arrivava alla mente, ci spostavamo via da ciò che stavamo facendo per andare dove l'anima trovava nutrimento.
In altre parole, non potevamo più mentire a noi stessi dicendo, "Va bene, sono felice di fare questo ora. Più tardi farò ciò che voglio." I concetti di "ora" e "più tardi" si stavano esaurendo per essere sostituiti con "ADESSO". Tutti noi avevamo sperimentato l'ADESSO nelle meditazioni e questo si stava insinuando nella vita quotidiana. All'inizio questa situazione fu molto sconcertante, finché ci rendemmo conto di quanto potessimo essere molto più efficienti facendo solo quello che ci piaceva fare.
In questo modo, ognuno di noi scoprì quale fosse il contributo individuale da usare in questa avventura collettiva. Non c'era neanche prevaricazione o competizione. Era come se ognuno venisse scelto per fare una certa parte di questo servizio per l'UNO. Poco tempo dopo ci accorgemmo che questo concetto era giusto e che Almon era il nostro capogruppo. Riusciva a percepire come le azioni ed i contributi di ciascuno potevano inserirsi al meglio dentro UNO sforzo collettivo.
Inizialmente facemmo quest'esperienza solo una volta ogni tanto, ma poi questo cambiamento di tempo e di spazio divenne sempre più frequente. Ci rendemmo conto che ci stavano dando una capacità di dimensione superiore, ma non riuscivamo a gestirla consapevolmente. Infatti il nostro ego non riusciva assolutamente a controllare molte cose. Piano piano ci accorgemmo che quando un pensiero nato dall'ego arrivava alla mente, ci spostavamo via da ciò che stavamo facendo per andare dove l'anima trovava nutrimento.
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