mercoledì 2 ottobre 2013

NUOVI VISITATORI SULLA NAVE MADRE - PARTE 2 - LASCIAR ANDARE

Postato su www.suzanneliephd.blogspot.com il 30.09.2013 (traduzione mia)
 
  

 

 
PARLA SANDY:
Sono veramente preoccupata per Jason. Siamo ormai tornati da tre giorni dall'esperienza sulla Nave Madre, e Jason è depresso o ossessionato, oppure tutte e due le cose. Non ha lavorato né meditato né mai menzionato il dodicesimo piano. Credo che si incolpi per il fatto che l'Arturiano ci ha rimandato indietro. Gli ho detto molte volte che l'Arturiano ha iniziato la trasmissione dicendo che solo gli umani possono sbloccare la Matrice 3D, ma Jason non vuole ascoltarmi.
L'unica cosa che fa è mormorare, "Cosa si aspettano che lasciamo andare?"
Mi piacerebbe dirgli che può iniziare a lasciar andare il cattivo umore, ma non credo che questa informazione arriverebbe bene. Quello che io ho detto è stato, "Perché non riguardi gli appunti. Forse ci puoi trovare qualcosa. Mi puoi preparare un'altra presentazione". Cercavo di parlare con un sorriso. Emise solo un grugnito, ma riprese i suoi appunti.
Non lo sopportavo più, quindi me ne uscii di casa per fare dei giri per lavoro. Avevo bisogno di una pausa dal cattivo umore di Jason, quindi andai a pranzo ed al cinema con un'amica. Fu una bella distrazione e mi aiutò a ritrovare la centratura. E' meraviglioso essere in intimità con qualcuno. Però se quel qualcuno è di cattivo umore, tu percepisci quell'umore come se fosse il tuo.
Stare fuori dallo spazio di Jason per un giorno mi aiutò enormemente per ritornare a me stessa e credo che fece bene anche a lui. Non avendo nessuno con cui lamentarsi, finalmente tornò agli appunti per vedere se gli fosse sfuggito qualcosa. L'umore era anche troppo negativo per meditare, ma il lavoro intellettivo lo aiutò a focalizzare la mente. Quindi quando entrai lo trovai molto meglio.
"Ciao Tesoro," mi disse sorridendo. Credo che avesse fatto una doccia e mangiato un po'. "Sei pronta per la mia presentazione?"
Con un grande senso di sollievo, mi sistemai davanti a lui felice, sedendomi al tavolo della cucina. "Sono pronta per la tua presentazione," dissi sorridendo.
"Innanzitutto," cominciò Jason, "voglio scusarmi per il mio comportamento degli ultimi giorni. Come sai, pensavo che fossero state le parole a far sì che l'Arturiano ci rimandasse indietro. Alla fine mi sono reso conto che un essere di una tale risonanza come l'Arturiano non avrebbe reagito in quel modo. Allora mi sono guardato dentro. Perché prendevo il nostro ritorno come una sorta di punizione, il che mi ha fatto fare una lunga e disagevole riflessione alla mia infanzia. 
"Da bambino ero molto sensibile e quando mi sentivo ferito, cosa che capitava spesso, chiudevo tutti fuori. Facendo così da piccolo, ho continuato a farlo da adulto. Questa considerazione mi ha portato alla prima risposta alla domanda che mi ossessionava "cosa abbiamo bisogno di lasciar andare"? Quando tu sei uscita e mi hai lasciato da solo con la mia tristezza, mi sono sentito molto addolorato. 
"Non riuscivo a capire perché, finché non mi resi conto che ti avevo completamente chiuso fuori, tu che sei il mio amore e la mia migliore amica, proprio come facevo quando ero piccolo. Questa è stata la prima risposta alla domanda sul lasciar andare. Non so gli altri, ma io ho bisogno di lasciar andare di isolarmi quando mi arrabbio."
A quel punto Jason si alzò in piedi, girò intorno al tavolo, mi tirò su e mi diede il più lungo e più avvolgente abbracciato che io abbia mai ricevuto. Sentivo che lui stava cercando di reprimere il pianto, cosa che fece piangere me al suo posto. Jason mi strinse ancora più forte, che non pensavo fosse possibile, e disse, "Mi sono reso conto che ci sono molte cose che ho bisogno di lasciar andare, ma non lascerò MAI andare te."
Eravamo in cucina, la casa completamente in disordine, i fogli di Jason sparsi sul tavolo, abbracciati per così tanto tempo da pensare di essere diventati una sola persona.
"Noi siamo una persona in due corpi," disse Jason in risposta ai miei pensieri.
"Lo so," dissi io. "Ecco perché mi sono dovuta prendere dello spazio, in modo da ricentrarmi per poterti aiutare. Mi dispiace di averti abbandonato quando ti sentivi così giù."
"Non c'è bisogno che ti scusi," disse Jason. "Ci sono ancora delle cose che dobbiamo fare da soli. Una di queste era il mio bisogno di lasciar andare l'illusione della separazione." 
Mi tirai indietro, gli diedi un lungo bacio e dissi, "Sembra che la tua presentazione sia pronta. Sono tutta orecchi." Mi sedetti e gli indicai di fare lo stesso. Con il primo sorriso che vedevo in tre giorni, Jason si sedette davanti a me ed iniziò la sua presentazione.
"Oh, vuoi del caffè?" disse Jason sorridendo indicando verso la caffettiera di cui era vissuto per tre giorni.
"No Tesoro," dissi io. "Ma ti preparerò la cena dopo la presentazione."
"Bene, ne ho bisogno." Sorridendo iniziò la sua presentazione, molto diversa da quella precedente.
"Quando ho consapevolizzato la mia vecchia abitudine ad isolarmi, che è il primo dei tanti comportamenti e vecchi meccanismi di compensazione che lascerò andare, mi sono ricordato che la mia ricerca riportava che la separazione era un'illusione di terza dimensione. Crediamo di essere separati perché possiamo vedere solo la densa energia della materia fisica e non l'energia di alta frequenza che collega tutto ciò che è fisico. 
“Ho poi visto un'immagine/ricordo del nostro breve tragitto attraverso la Madre Nave e della sala riunioni per la trasmissione dell'Arturiano. Mi sentivo così in soggezione rispetto a quell'esperienza che molti dettagli sono passati direttamente nell'inconscio. Però, quando ho smesso di commiserarmi, l'illusione della separazione dal mio SE' superiore è scomparsa. Sono istantaneamente entrato in una profonda trance ed ho ricordato, rivissuto, ogni momento sulla Nave.
"Mi sono ricordato di come Mytria e Mytre indossassero forme umanoidi separate, ma non erano separati perché riuscivo a vedere il campo di energia che li collegava. Ed ecco che alla fine mi sono ricordato quello che il mio cervello fisico aveva dimenticato. Mi sono ricordato che mentre eravamo lì, avevo pieno accesso alla mia coscienza di quinta dimensione ed alle sue percezioni.
"Infatti, amore mio," disse Jason guardandomi, "vedo che ora te ne stai ricordando anche tu."
Sorrisi con la gioia in viso, ma non dissi nulla, perché non volevo interromperlo. Jason lesse di nuovo la mia mente e continuò.
"Quando la mia coscienza era elevata, tutte le mie percezioni erano differenti, estese. Niente e nessuno era separato perché riuscivo a vedere tutti i campi energetici di collegamento. Credo di aver dimenticato quell'esperienza perché il mio cervello 3D non poteva prendere in considerazione un'esperienza unica come quella. Però, quando ho abbandonato il meccanismo di compensazione della mia infanzia e mi sono accorto che lo stavo usando per separarmi da te, è scoppiata una bolla di immenso dolore."
"E' stato saggio da parte tua andartene, perché ho cominciato a singhiozzare forte, una cosa che il mio ego maschile non avrebbe permesso in presenza di qualcun altro. Credo di aver bisogno di lasciar andare anche quest'ego da maschio." disse ridendo.
"Non abbandonarlo completamente," risposi io. "E' sexy quando viene usato per certi propositi."
Entrambi ridemmo, poi Jason tornò alla presentazione, sapendo che l'avremmo interrotta se non avessimo cambiato argomento.
"Va avanti," dissi io. "Tutto questo mi sembra molto sensato. I tuoi ricordi riattivano i miei. Sono stata così preoccupata per te che anche il mio cervello 3D ha dimenticato questi dettagli."
"Sì," continuò Jason. "Per ricordare queste percezioni di dimensione superiore è necessario essere in un alto stato di coscienza rispetto a quello che può raggiungere il cervello fisico. In altre parole, è necessario lasciar andare le limitazioni e le illusioni della mentalità di terza dimensione, per poterci collegare con il pensiero multidimensionale. Dopo i miei ultimi tre giorni in cui mi sono completamente perso nel fisico, mi rendo conto quanto possa essere difficile lasciar andare. 
"Quindi, è necessario lasciar andare qualunque cosa interferisca con il processo in atto di espandere e mantenere un elevato stato di coscienza. Inizialmente non mi veniva in mente nulla che avessi bisogno di lasciar andare, ed ora comprendo che abbiamo bisogno di lasciar andare un intero modus vivendi.
"In effetti, abbiamo bisogno di lasciar andare la terza dimensione!"
"Come si fa?" chiesi io.
"Non lo so," disse lui. "Ma se vogliamo ascendere, dobbiamo scoprirlo." 
 

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