giovedì 8 maggio 2014

LE REALTA' CAMBIANO PARTE 2 - E' MERAVIGLIOSO RITROVARSI

Postato su suzanneliephd.blogspot.com il 23.04.2014 (traduzione mia)



PARLA JASON:
Arrivammo all'aeroporto un'ora circa prima del tramonto. La luce era un po' fioca ma potevamo ancora vedere con chiarezza che eravamo veramente arrivati all'aeroporto moderno. L'edificio era completamente trasformato rispetto a quello vecchio che avevamo già visto ed ora aveva linee morbide e grandi finestre.
Cosa più importante, il cielo era pieno di Astronavi. Le più grandi erano "parcheggiate" alte in cielo, le più piccole più vicino alla terra, e c'erano molte navi molto grandi che erano così lontane da essere ombre lontane.
Mi chiesi se forse la luce fioca stava giocando degli scherzi alla mia visione, quando una grande nave pattuglia arrivò ronzando sopra di noi e atterrò lì vicino. Subito, due esseri biondi e alti in uniforme blu uscirono dalla nave e camminarono armoniosamente verso di noi.
Anche se la luce era fioca, io e Sandy riuscimmo subito ad identificarli in Mytre e Mytria. Iniziammo a camminare verso di loro, poi Sandy cominciò a correre. Corse verso Mytria e l'abbracciò. Mytria le restituì caldamente l'abbraccio. Poi Sandy abbracciò Mytre, mentre io continuavo a camminare verso di me, non essendo sicuro di riuscire a mantenere il mio aplomb maschile.
"Oh, forza Jason," disse Sandy con un grande sorriso. "Lo sai che anche tu li vuoi abbracciare."
Mytria mi facilitò le cose venendomi incontro a salutarmi con un grande abbraccio. Anche Mytre mi abbracciò dicendo che gli uomini pleiadiani erano apertamente affettuosi. Infatti mi chiese perché non me ne ricordassi. Mi stava forse dicendo che ero un Pleiadiano?
"Ovviamente sì", disse Sandy rispondendo di nuovo ai miei pensieri. "Credo che ciò renda anche me una Pleiadiana. Bella questa cosa!"
Con nostra sorpresa e grande gioia Mytre e Mytria ci condussero alla loro navicella in modo che potessimo entrarci. Fui preso alla sprovvista quando Mytre mi fece sedere al timone ed iniziò a darmi istruzioni, in realtà usando il termine 'ricordare', su come pilotare la navicella. Fui ancora più stupito quando mi ricordai all'improvviso cosa dovevo fare.
Sandy irradiava orgoglio per me, ma rimase lontana per non interferire con il mio momento. Mytre allora si frammise tra di noi ed iniziò a ricordarmi la navigazione ed i sistemi di comunicazione. Mi sentivo portare dentro l'ADESSO. Una volta completamente abbandonato il tempo, la mia mente esplose in mille ricordi sulla mia vera vita quale membro pleiadiano dell'Astronave arturiana Athena.
Feci questa stupenda esperienza di percepire me stesso in una modalità multidimensionale. Mi trovavo in una nave pattuglia indossando un vascello umano, sull'Astronave quale sé pleiadiano, e riconoscevo il mio sé quale membro distinto della Federazione Galattica. Avevo anche un forte senso del mio sé umano bambino quando stavo per morire durante una nuotata in un lago lì vicino.
All'improvviso fui solo il bambino che stava per affogare. La superficie dell'acqua era lontano sopra di me, ma non mi importava. Stavo vivendo un momento meraviglioso di pace e calma totali. Poi, proprio mentre stavo per perdere coscienza, mi sentii irradiare fuori dall'acqua e portare sull'astronave.
"Che grande morte," stavo pensando quando sentivo come se qualcun altro stesse scivolando dentro il mio corpo. Sentii la voce dire, "Non sono qualcun altro. Io sono te in una realtà di frequenza superiore."  
Spalancai gli occhi, ma anziché essere su un nave, ero sulla roccia piatta da cui ci tuffavamo spesso nel lago. Grazie alla mia coscienza multidimensionale riuscivo a vedere due versioni simultanee di quell'evento. Una veniva irradiata sulla nave, e l'altra era che mio fratello maggiore aveva visto quello che era successo, nuotava nel lago e mi tirava verso la roccia per farmi tirar fuori dall'acqua dal suo amico.
Mi ricordo quanto sentissi freddo e che gli ci volle tanto per farmi tossire e vomitare l'acqua. Poi sentii l'ambulanza che qualcuno aveva chiamato. Ero rimasto tanto in ospedale perché mi ammalai tanto dopo quell'incidente. In effetti fu invalidato per parecchi anni, in qualche modo.
Non ero mai riuscito a fare sport, perché "rimanevo senza fiato" con facilità. Per tutta la vita avevo guardato al mio "annegamento" come alla cosa peggiore che mi fosse potuta accadere. Ora mi rendo conto che fu la cosa migliore che era avvenuta. Se non fossi stato male per così tanto, non avrei potuto leggere tutti quei libri di metafisica e fantascienza.  
Poi probabilmente non avrei incontrato il mio "amico invisibile" che rimase con me fino all'adolescenza. Ovviamente mi dimenticai velocemente della parte di dimensione superiore di Mytre che mi aveva irradiato sulla Nave ed era entrato in me. Ora mi rendevo conto che il mio amico invisibile era in realtà il mio sé superiore, Mytre.
Non c'era da meravigliarsi che io riconoscessi Mytre, visto che lui era uno che era entrato nel mio corpo. Ma come poteva lui essere dentro di me ed anche essere in tutti gli altri posti, dalle Pleiadi all'Astronave Madre Arturiana?
"Sarò felice di rispondere a tutte le tue domande," disse Mytre rispondendo ai miei pensieri.
"Visto che tu sei me, credo che tu possa leggermi la mente facilmente," dissi io.
"Non è così semplice come 'io sono te'. E' più come 'noi siamo UNO'. Capisci cosa voglio dire?" chiese Mytre. Parlava telepaticamente ed io lo sentivo perfettamente.
"Sì, penso di capire cosa tu voglia dire, credo. Vuoi dire che in una dimensione superiore io e te siamo UNO?"
"Questo è un buon punto da cui iniziare." Sorrise e mi diede una pacca sulla schiena. Non mi ricordavo di essere mai stato toccato in quel modo. Non ero mai potuto essere un atleta a causa della mia cattiva salute, che si riprese solo all'inizio della mia età adulta. La mia esperienza mi aveva reso anche timido ed insicuro.
Solo Sandy poteva guardarmi nel cuore per vedere il mio vero sé. Mio fratello maggiore che mi salvò la vita fu ucciso pochi anni dopo in un incidente stradale, cosa che mi fece credere che in qualche modo lui avesse dovuto sacrificare la propria vita per salvare la mia.
"Sulla Nave incontrerai colui che è stato tuo fratello," di nuovo Mytre rispose ai miei pensieri.
A quel punto non ne potei più e scoppiai in lacrime. Vedere mio fratello vivo! Sapere che anche lui era pleiadiano fece fluire via un'intera vita di senso di colpa per avergli tolto la vita. Sandy attraversò di corsa la navicella per abbracciarmi, ed io lasciai che mi consolasse.
Mi resi conto che era la prima volta dal mio "annegamento" che permettevo a qualcuno di consolarmi nel profondo. Quando morì mio fratello, io ero stoico e non ero mai riuscito a piangere. Ora piangevo per tutti gli anni in cui non ero riuscito a piangere.
Dopo quello che sembrò un'eternità, ma in realtà era "oltre il tempo", io iniziai a sentire la stessa pace e calma che sentivo mentre stavo morendo ma ora mi sentivo così perché ero vivo.

PARLA SANDY:
La mia esperienza non fu così drammatica come quella di Jason. Forse perché pensavo più ad aiutare lui piuttosto che pensare a ciò che stava veramente accadendo. In ogni caso, per il momento in cui Jason si era ricentrato, io mi ero completamente adattata alla nostra situazione. In effetti mi chiedevo come potessi essere così calma. Mi sembrava persino normale, come se fossi finalmente tornata a casa dopo un lungo viaggio.
Sì, era così. Questo evento era un rientro a casa per me. Non mi ero mai sentita a casa nel piano fisico. Per fortuna avevo il mio amico invisibile che mi parlava come se fossi un adulto e non una bambina. Il mio amico invisibile mi svegliava quando gli incubi notturni diventavano troppo spaventosi e mi insegnò a controllare la mente da adolescente in modo che potessi controllare i pensieri anche quando dormivo.
Cosa più importante, il mio amico invisibile mi ascoltava mentre mi lamentavo sulla mia vita. Non avevo una famiglia in cui fosse sicuro essere il mio vero sé. Quindi, io sviluppai una persona "non me" in modo che potessi comunicare con gli estranei che sembravano essere la mia famiglia terrestre. Poi mi ritiravo nella mia camera, mi stendevo sul letto, guardavo il soffitto e parlavo con il mio amico invisibile.
"Vuoi dire l'Arturiano?" disse Mytria rispondendo ai miei pensieri.
"Cosa!" dissi io con voce scioccata. "Parlavo con l'Arturiano?"
All'improvviso la navicella si riempì della luce e della sensazione familiare del mio amico invisibile. Subito mi calmai e lasciai che la luce mi abbracciasse e mi consolasse. Il mio amico invisibile era tornato. 
Ero stata così distratta dall'innamoramento con Jason e da tutte le nostre grandi avventure che non ci avevo pensato. Come avevo fatto a dimenticare chi mi aveva consolato per una vita intera?
"Non mi hai mai dimenticato," disse la voce familiare dell'Arturiano. "Mi hai solo incluso nella nostra Unità congiunta."
Mytria rispose al mio sguardo scioccato dicendo, "Sì, cara, questa è la voce dell'Arturiano. E' qui con noi ora."
Ora era il mio turno di piangere ma le mie lacrime erano di gioia anziché di tristezza. Mytria mi abbracciò e disse, "Sì, l'Arturiano è sempre stato la NOSTRA guida e consolatore."
"Nostro?" chiesi attraverso le lacrime. Ovviamente, così come Mytre era l'espressione superiore di Jason, Mytria era la mia espressione superiore. Io e Jason avevamo già preso in considerazione questo fatto, ma la nostra modestia umana non ci aveva permesso di riconoscere le nostre stesse espressioni superiori del SE'.
"Aspetta, se Mytria e Mytre sono noi, ed essi sono Complementi Divini, non significa forse che io e Jason siamo Complementi Divini?" dissi io accidentalmente a voce alta.
"Sì," dissero Mytria e Mytre all'unisono. "Ora che siete entrambi fusi con noi, noi quattro ci uniremo con la nostra espressione superiore comune, l'Arturiano." 
Io e Jason rimanemmo sorpresi dal loro commendo, ma riuscimmo ad accettare le mani che ci stavano porgendo. Mytre e Mytria si tenevano per mano, mentre Jason prese la mano di Mytria ed io quella di Mytre. In questo modo noi quattro creammo un cerchio.
A me e Jason era stato raccontato che noi eravamo tutti UNO ma ADESSO noi riuscivamo a SENTIRE quell'Unità. Non appena io e Jason ci rilassammo dentro la sensazione crescente della nostra energia comune, l'Arturiano riempì il centro del nostro cerchio.
Il nostro cerchio di luce fu riempito di euforia ed amore incondizionato, che penetrarono nelle profondità del nostro nucleo. All'istante ci sentimmo di nuovo trasportati dentro il nucleo di Gaia. Davanti a noi c'erano Laturnius ed i Lemuriani.
Avevamo preparato una grande festa con bellissima musica e buon cibo. Tutti irradiavano gioia ed amore incondizionato.
"Benvenuti," disse Laturnius. "Prima festeggiamo, e poi l'Arturiano ci preparerà e ci guiderà mentre ricalibriamo il Nucleo di Gaia ed i Cristalli Pietre Miliari!"

NOTA DA PARTE DI SUE:
Credo che ora stiamo arrivando molto vicini alla conclusione di questa serie. Però non ne sono sicura, perché io sono solo la scriba. Ovviamente ogni romanzo a modo suo è l'autobiografia dello scrittore perché mettiamo noi stessi dentro la storia. Scrivere ci dona una modalità di portare a compimento ciò che non possiamo - ancora - vivere nella vita quotidiana.
Sento (forse spero) che gli eventi dei libri pleiadiani accadranno. In effetti forse sono già accaduti, ma io non me ne ricordo. O forse stanno avvenendo in una realtà alternata o in una realtà di un'ottava superiore rispetto a questa. Probabilmente tutte queste opzioni sono corrette, e stanno avvenendo simultaneamente dentro l'UNO. 

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