giovedì 12 settembre 2013

RITORNO ALLA TERRA IN ASCENSIONE - E' STATO SOLO UN SOGNO?

Postato su www.suzanneliephd.blogspot.com il 10.09.2013 (traduzione mia)


 
PARLA SANDY SPEAKS:
Ieri notte ho fatto un sogno veramente strano. Ero in una stanza con esseri provenienti da tante nazioni galattiche. Ma la cosa più importante era che c'erano Mytria e Mytre. Ero così contenta di vederli che sono corsa verso di loro per cercare di farmi notare, ma qualunque cosa facessi, loro non sembravano accorgersi che io ero lì.
All'inizio questa cosa mi ha ferito. Quando mi sono passati attraverso, mi sono resa conto che stavamo risuonando a diverse frequenze. La stanza era piena di molti esseri galattici che comunicavano contemporaneamente tra tutti loro. Sembravano riuscire a comprendere a livello mentale quello che veniva detto.
Io non capivo nulla e subito sono stata schiacciata dall'intenso campo energetico di frequenza superiore. Poi l'immagine ha iniziato a svanire dalle mie percezioni e poi la stanza è scomparsa con un raggio di luce bianca. Poco prima di svegliarmi, ho visto un edificio che si trova vicino al nostro piccolo aeroporto e ho sentito la parola "dodicesimo piano".
Appena sveglia, ho cercato di svegliare anche Jason. Sì, ora viviamo insieme. Quando prima Mytria e poi Mytre se ne sono andati, ci siamo sentiti troppo soli per vivere separati. E poi di solito dormivamo insieme in una casa o nell'altra, così ci siamo trovati un bel posto poco fuori città e abbiamo traslocato insieme. Tornando alla mia storia, non appena cercai di svegliare Jason, lui si mise a sedere dicendo:" Ho appena fatto un sogno stupefacente."
"Ero in una stanza che aveva cascate, deserti, spiagge, montagne e tutti i tipi di paesaggi naturali alle pareti. Però le immagini erano reali ed io ci camminavo in mezzo e vivevo la scena, come se fosse il mondo olografico di cui abbiamo parlato. Poi la stanza è scomparsa all'improvviso e..."
"Hai visto Mytre e Mytria," intervenni io. 
"Sì", rispose Jason. "Anche tu hai visto l'edificio dell'aeroporto?"
"Sì", risposi io con entusiasmo. "Quell'edificio c'è veramente là, vero?"
"Sì", risposi. "Andiamo ora a darci un'occhiata."
"Benissimo", fu la sua risposta.
In meno di mezz'ora eravamo scesi dal letto, ci eravamo vestiti e entrati nella macchina. Così partimmo per l'aeroporto. Era ancora presto, quindi c'erano solo poche macchine al parcheggio quando arrivammo. L'edificio era modernissimo, ma l'azienda aerospaziale che l'aveva costruito era fallita anni fa. Da allora diverse aziende avevano dato in affitto parti dell'edificio ma questo non aveva più ricevuto manutenzione per mancanza di fondi.
"Hai sentito le parole 'dodicesimo piano'?" chiese Jason quando arrivammo all'edificio. "Non sembra essere così alto."
Fui d'accordo. Potevo dubitare di aver capito male il piano, ma che entrambi avessimo sentito il piano sbagliato era improbabile. Da quando Mytria e Mytre se ne erano andati, ci eravamo incontrati con alcuni amici per poter condividere le nostre vere esperienze ed esercitarci ad espandere la coscienza per ripristinare le percezioni sottili. Forse quella era la risposta.
Scendemmo dalla macchina parcheggiata e andammo a piedi fino all'edificio. Entrando, un uomo sonnolento al banco della reception saltò su a dire, "La maggior parte degli uffici sono chiusi. Ci sono solo poche persone che lavorano qui. Chi cercate?"
"Abbiamo un meeting al dodicesimo piano", disse Jason.
"Che?", disse l'inserviente assonnato. "Questo edificio ha solo dieci piani. Dovete aver capito male. Chi volete incontrare?"
"Non c'è un'agenzia di viaggi internazionale al dodicesimo piano?" bleffò Jason.
"No, no", rispose l'inserviente, "ma ce ne sono parecchie al decimo." Indicò la sinistra e disse, "Potete consultare l'elenco vicino agli ascensori."
Ringraziammo l'inserviente e andammo a vedere l'elenco. Io pensavo che forse avevamo sbagliato numero di piano, quando Jason disse, "So di aver sentito dodicesimo piano." Lo facevamo spesso, condividere pensieri o rispondere a ciò che l'altro non aveva detto. Eravamo diventati molto intimi ed anche se spesso eravamo in contrasto, ne discutevamo (alla fine) e tornavamo ad essere profondamente amici.
I miei pensieri furono interrotti da Jason che diceva, "Proviamo questa stanza. Si chiama M&M Travel." disse con un sorriso. Entrammo ridendo nell'ascensore per l'indizio M&M - Mytre e Mytria - e spingemmo il bottone del decimo piano.
Come ho detto, l'edificio era un po' malridotto, ma ci eravamo aspettati che l'ascensore dall'aspetto moderno funzionasse. In ogni caso, sembrò muoversi a scatti e poi all'improvviso partì molto velocemente. Quando si fermò e si aprì la porta, io dissi, "Io scendo per le scale. Non mi interessa quanti piani sono."
Jason concordò con un sorriso stanco che rivelava che anche a lui non era piaciuto il giro in ascensore.
La M&M Travel era in fondo al corridoio. Ci fermammo davanti alla porta e fummo d'accordo sul fatto che eravamo entrambi stranamente nervosi. Jason aprì la porta e si sporse nell'ufficio con fare protettivo prima di prendermi la mano ed entrammo. L'ufficio sembrava messo male per il logorio, come la maggior parte dell'edificio. C'erano tre sedie scomode lungo le parte con tavolini davanti su cui erano gettati vecchie riviste e dépliant.
Il tappeto era vecchio e consunto e le foto delle destinazioni alle pareti erano sbiadite. Insieme dicemmo, come può questo posto essere l'ingresso nella stanza del nostro sogno. Sorridemmo quando ci rendemmo conto di aver letto i pensieri dell'altro. Proprio davanti alla porta c'era una parete con una finestra che dava sulla reception. Notammo anche che c'erano delle porte chiuse su ognuna delle pareti laterali, che probabilmente portavano verso uffici interni.
Guardai Jason che diceva, "Questo posto sembra più..."
"Uno studio medico," terminai io.
Entrambi sorridemmo perché di nuovo avevamo finito la frase dell'altro. L'incanto fu rotto quando sentimmo "Posso aiutarvi?" venire dalla reception.
Senza pensare mormorammo qualcosa sull'essere nella stanza sbagliata e ce ne andammo. Chiudemmo la porta alle nostre spalle, scendendo di corsa i dieci piani, attraversammo diretti l'ingresso ed uscimmo. Entrammo in macchina e uscimmo dal parcheggio senza dire una parola. Jason istintivamente si diresse verso un prato vicino dove andavamo spesso a fare picnic, a meditare o a riflettere. 
Ancora senza parlare, ci dirigemmo verso una pietra che usavamo spesso come sedia e dicemmo insieme "C'è qualcosa che non va qua." Poi ci facemmo una bella risata perché avevamo detto la stessa cosa un'altra volta. La risata ci calmò e meditammo per alcuni minuti per ricentrarci.
Riaprendo gli occhi, riflettemmo sul perché avevano entrambi sentito l'urgenza di uscire da quell'edificio. Di sicuro non era l'edificio del nostro sogno ed era ovvio che il dodicesimo piano era in una frequenza superiore visto che l'edificio aveva solo dieci piani. La stanza vista nel sogno era nella frequenza più alta che avevamo mai sperimentato.
Poi ci chiedemmo come mai il resto dell'edificio risuonasse ad una frequenza così bassa. Poi, perché avevano scelto di fare una zona di atterraggio inter-galattico così vicino ad un edificio denso come quello? Le domande ci giravano nella mente senza risposta interiore. Stavamo pensando a quanto ci sarebbe piaciuto poter chiedere aiuto a Mytre e Mytria, quando essi arrivarono istantaneamente nella nostra coscienza unita.
Apparvero negli occhi della nostra mente come Divino Complemento unito e dissero all'unisono, "Siamo contenti di unirci di nuovo a voi. Siamo sicuri che avrete notato che noi eravamo tra i membri della stanza al dodicesimo piano."
Entrambi annuimmo.
"Non eravamo consapevoli della densità della struttura fisica nelle frequenze inferiori di quell'edificio. Però abbiamo osservato la vostra esperienza di oggi e vogliamo aiutarvi a trovare la risposta. Voi due siete molto avanzati nel processo di ascensione. Quindi vi aiuteremo nello stesso modo in l'Arturiano ha aiutato noi, facendovi una domanda a cui voi dovete trovare la risposta."
Entrambi sentimmo che lo avrebbero fatto. Era ora che riconoscessimo la nostra natura in ascensione e abbandonassimo l'illusione che l'aiuto arrivi al di là del nostro essere.
"Sì", rispose Mytria/Mytre. "Siete pronti a trovare la risposta a quella domanda dentro il vostro SE'. Ovviamente noi ci saremo sempre se avrete bisogno di noi."
"Sembra che abbiamo un mistero da risolvere", disse Jason con tono entusiasta.
Io sorrisi ed annuii in risposta.

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