Postato su www.suzanneliephd.blogspot.com il 22.04.2014 (traduzione mia)
FELICE GIORNO DELLA TERRA A TE, CARA GAIA
PARLA JASON:
Mi sono svegliato con un salto ed ho trovato Sandy al mio fianco che si stava risvegliando.
“WOW, ho fatto un sogno fantastico,” dissi a Sandy appena lei aprì gli occhi.
“Sì, anch'io! Ma credo che NON fosse un sogno," disse Sandy con la tipica voce rauca del mattino.
“Sì,” risposi io. “Credi che stessimo facendo un altro viaggio?”
“Non ne sono sicura. Faccio un po' di caffè e poi ci scambiamo i sogni. In effetti potremmo trascriverli mentre beviamo il caffè e poi li condividiamo. Se ci ritroviamo con lo stesso panorama o uno molto simile, sapremo di aver fatto un'altra avventura."
“Bella idea,” dissi io alzandomi per cercare qualcosa da mettermi addosso.
Quando Sandy arrivò con il caffè, io ero vestito e completamente sveglio. "Sediamoci al tavolo e scriviamo bevendo il caffè."
Quando Sandy arrivò con il caffè, io ero vestito e completamente sveglio. "Sediamoci al tavolo e scriviamo bevendo il caffè."
"Sì comincia tu. Mi vesto anch'io. Poi mi bevo il caffè e ti raggiungo."
Scrivemmo a mano i nostri sogni perché è troppo scomodo usare la tastiera e bere il caffè, ed entrambi volevamo berlo. Quando iniziai a scrivere, mi resi conto di non aver alcun senso del tempo. Mi fu necessario prendere il telefono per verificare data e ora. Era veramente passato un giorno? Mi sembrava che fosse successo così tanto, ma non mi ricordavo cosa.
L'ultima cosa di cui mi ricordavo era di essere uscito fuori con Sandy per cercare di avvistare delle navicelle spaziali. No, poi mi ricordavo che fossero arrivati degli amici, ma era avvenuto in un altro giorno? Dalla faccia di Sandy capivo che anche lei era confusa. Decidemmo di non parlare finché non avessimo di scrivere la storia, ma non ero sicuro su cosa scrivere.
Sembrava che molte cose diverse stessero accadendo tutte nello stesso momento, ed il mio cervello umano stava faticando a mettere gli eventi in qualche modo sequenziale. Alla fine mi arresi e scrissi gli eventi nell'ordine in cui mi arrivavano alla memoria. Però era impossibile che tutte quelle cose fossero accadute in una sola notte. Dovevamo aver perso tanto tempo.
Guardai ancora il calendario per vedere che, sì, era passata solo una notte. Stavo pensando che era come se avessimo lasciato il tempo quando Sandy disse, "Sono così confusa. Non c'è modo di credere che tutto questo sia potuto accadere in un solo giorno!"
Ridemmo insieme quando ci rendemmo conto di aver avuto entrambi la stessa idea. Sapevamo che l'Arturiano aveva parlato tanto sul fatto di vivere nel non-tempo, ma noi pensavamo che potesse avvenire solo sulla Nave. Invece noi eravamo qui sul pianeta Terra, almeno finché....
Scrivemmo a mano i nostri sogni perché è troppo scomodo usare la tastiera e bere il caffè, ed entrambi volevamo berlo. Quando iniziai a scrivere, mi resi conto di non aver alcun senso del tempo. Mi fu necessario prendere il telefono per verificare data e ora. Era veramente passato un giorno? Mi sembrava che fosse successo così tanto, ma non mi ricordavo cosa.
L'ultima cosa di cui mi ricordavo era di essere uscito fuori con Sandy per cercare di avvistare delle navicelle spaziali. No, poi mi ricordavo che fossero arrivati degli amici, ma era avvenuto in un altro giorno? Dalla faccia di Sandy capivo che anche lei era confusa. Decidemmo di non parlare finché non avessimo di scrivere la storia, ma non ero sicuro su cosa scrivere.
Sembrava che molte cose diverse stessero accadendo tutte nello stesso momento, ed il mio cervello umano stava faticando a mettere gli eventi in qualche modo sequenziale. Alla fine mi arresi e scrissi gli eventi nell'ordine in cui mi arrivavano alla memoria. Però era impossibile che tutte quelle cose fossero accadute in una sola notte. Dovevamo aver perso tanto tempo.
Guardai ancora il calendario per vedere che, sì, era passata solo una notte. Stavo pensando che era come se avessimo lasciato il tempo quando Sandy disse, "Sono così confusa. Non c'è modo di credere che tutto questo sia potuto accadere in un solo giorno!"
Ridemmo insieme quando ci rendemmo conto di aver avuto entrambi la stessa idea. Sapevamo che l'Arturiano aveva parlato tanto sul fatto di vivere nel non-tempo, ma noi pensavamo che potesse avvenire solo sulla Nave. Invece noi eravamo qui sul pianeta Terra, almeno finché....
“Mytrian,” gridò Sandy con gioia.
“Esiste solo l'ADESSO," dicemmo entrambi sorridendo mentre iniziavamo a ricordare.
Sandy si alzò per prendere altro caffè. Quando lei ritornò, noi bevemmo il caffè e condividemmo gli appunti. Era molto interessante vedere come avessimo vissuto gli stessi eventi partendo dalla nostra esperienza individuale. Sandy si ricordava più delle sensazioni e delle comunicazioni, mentre io ricordavo più i dettagli e la sequenza degli eventi.
Sandy si alzò per prendere altro caffè. Quando lei ritornò, noi bevemmo il caffè e condividemmo gli appunti. Era molto interessante vedere come avessimo vissuto gli stessi eventi partendo dalla nostra esperienza individuale. Sandy si ricordava più delle sensazioni e delle comunicazioni, mentre io ricordavo più i dettagli e la sequenza degli eventi.
"Insieme, creammo un resoconto molto preciso della nostra esperienza," dissi io stringendo la mano a Sandy. Ma lei non era così entusiasta come me.
"No," disse lei. "C'è ancora qualcosa. Qualcosa che non abbiamo ancora fatto, ma avevamo promesso di fare."
"Prima di tutto possiamo prenderci un giorno libero," dissi io in tono canzonatorio, ma ero serio. Ero sfinito e avevo bisogno di riposarmi e di riprendermi prima di intraprendere un altro incarico. Mmmm, pensai, era un altro incarico.
"Sembra che ci sia qualcosa per cui ci siamo offerti volontari," disse Sandy, rispondendo ancora una volta ai miei pensieri. "Ma sono d'accordo, ho bisogno di un po' di 'ADESSO' per rilassarmi e riprendermi. Possiamo andare nel prato a fare un picnic?"
"Ci sto," dissi io. "Ti fai una doccia prima ed io preparo i panini."
Sandy scappò verso la doccia prima che io finissi la frase. Sapevo che avrei avuto del tempo per preparare il cibo, perché sembrava che Sandy avesse bisogno di una lunga doccia.
***
Venne fuori che anche io avevo bisogno di una lunga doccia. Quindi, era quasi ora di pranzo quando arrivammo al prato. Era una bellissima giornata, così dopo aver mangiato ci sdraiammo sulla coperta, ci rilassammo e facemmo un pisolino. Rimanemmo lì per quasi tutta la giornata, solo la brezza fredda del tramonto ci fece fare i bagagli per tornare a casa.
Non eravamo ancora pronti a tornare a casa e decidemmo di andare all'aeroporto per vedere quale versione della realtà avremmo trovato. Non avevamo ascoltato il telegiornale, acceso i computer o letto il giornale, quindi non avevamo idea se eravamo stati gli unici ad aver vissuto la nostra esperienza. Però non avevamo più alcun dubbio, specialmente dal momento in cui entrambi scrivemmo gli stessi eventi da prospettive diverse.
Ridiscendendo la collina verso l'aeroporto, sentivamo crescere l'aspettativa. Non avevamo idea di quello che avremmo trovato, perché l'aeroporto sembrava essere un qualche tipo di vortice in cui il tempo cadeva avanti e indietro in quello che avremmo definito futuro o passato.
Sapevamo che esiste solo l'ADESSO e che sia il futuro che il passato sono illusioni. Invece, quando ci trovavamo nel sé fisico, dovevamo faticare a pensare che le nostre esperienze nella dimensione superiore non fossero un'illusione. Quanto ci sarebbe voluto per risolvere questo paradosso? OOPS, questo è pensare in termini di tempo.
Una cosa che io e Sandy avevamo capito mentre ci stavamo rilassando, parlando nel prato, era che quando pensavamo in termini di "tempo", noi sperimentavamo solo il mondo fisico.
Invece, quando pensavamo in termini di "ADESSO", iniziavamo ad vivere il mondo multidimensionale. Poiché avevamo passato la giornata indugiando nell'ADESSO del prato, forse potevano vivere l'aeroporto di dimensione superiore.
"Spero di riuscire a vedere l'aeroporto galattico del futuro anziché quello in decadimento che abbiamo ora," disse Sandy. Anche lei era tornata a pensare in termini di tempo. Proprio davanti c'era uno spiazzo ed io mi ci fermai. Non riuscivamo a vedere l'aeroporto, ma sarebbe presto stato in vista.
Non eravamo ancora pronti a tornare a casa e decidemmo di andare all'aeroporto per vedere quale versione della realtà avremmo trovato. Non avevamo ascoltato il telegiornale, acceso i computer o letto il giornale, quindi non avevamo idea se eravamo stati gli unici ad aver vissuto la nostra esperienza. Però non avevamo più alcun dubbio, specialmente dal momento in cui entrambi scrivemmo gli stessi eventi da prospettive diverse.
Ridiscendendo la collina verso l'aeroporto, sentivamo crescere l'aspettativa. Non avevamo idea di quello che avremmo trovato, perché l'aeroporto sembrava essere un qualche tipo di vortice in cui il tempo cadeva avanti e indietro in quello che avremmo definito futuro o passato.
Sapevamo che esiste solo l'ADESSO e che sia il futuro che il passato sono illusioni. Invece, quando ci trovavamo nel sé fisico, dovevamo faticare a pensare che le nostre esperienze nella dimensione superiore non fossero un'illusione. Quanto ci sarebbe voluto per risolvere questo paradosso? OOPS, questo è pensare in termini di tempo.
Una cosa che io e Sandy avevamo capito mentre ci stavamo rilassando, parlando nel prato, era che quando pensavamo in termini di "tempo", noi sperimentavamo solo il mondo fisico.
Invece, quando pensavamo in termini di "ADESSO", iniziavamo ad vivere il mondo multidimensionale. Poiché avevamo passato la giornata indugiando nell'ADESSO del prato, forse potevano vivere l'aeroporto di dimensione superiore.
"Spero di riuscire a vedere l'aeroporto galattico del futuro anziché quello in decadimento che abbiamo ora," disse Sandy. Anche lei era tornata a pensare in termini di tempo. Proprio davanti c'era uno spiazzo ed io mi ci fermai. Non riuscivamo a vedere l'aeroporto, ma sarebbe presto stato in vista.
“Sandy,” dissi io prima che lei potesse chiedermi perché avessi fermato la macchina. "Pensiamo entrambi ancora in termini di tempo. Sappiamo che se pensiamo così, noi vediamo solo la terza dimensione."
"Sì, sì, hai ragione," esclamò. "Hai parcheggiato qui perché così possiamo tornare all'ADESSO che avevamo nel prato?"
"Mi leggi di nuovo la mente, cara," risposi io. "Meditiamo un po' per focalizzarci sull'ADESSO. Sembra anche che Mytrian sia una parte consistente di tutto questo. Forse ci dovremmo focalizzare entrambi su Mytrian."
"Sì, questo ci darebbe un focalizzazione comune. Come iniziamo?" chiese Sandy.
"Quello seduto davanti alla nostra macchina è veramente Mytrian o si tratta di un'illusione?" dissi io.
"Tutto il mondo fisico è un'illusione," disse Mytrian lievitando al di sopra della macchina.
All'improvviso io e Sandy ci trovammo in un profondo stato meditativo. All'inizio vedevamo solo un vuoto, poi gradualmente vedemmo arrivare un'Astronave nella nostra coscienza.
"Quale realtà scegliete di percepire?" sentimmo parlare Mytrian con la solita cadenza tipica della sua voce. I nostri occhi si spalancarono, noi ci guardammo l'un l'altra e dicemmo all'unisono, "Scelgo una realtà galattica."
Senza una parola, accesi il motore, mi diressi verso la strada e feci la curva verso l'aeroporto. Prima di girare la seconda curva, io e Sandy udimmo Mytrian dire telepaticamente, "Tutto ciò che si esprime rientra nel quadro generale che crea le condizioni dell'evento che ciascuno vive."
Poiché la strada era molto ripida e a tornanti in quella parte, io dovevo concentrarmi sulla guida e lasciar fluire le parole di Mytrian nella coscienza. Però sentivo che Sandy stava avendo un'estrema reazione all'affermazione di Mytrian, così mi fermai nello spiazzo successivo per parlarle.
"Sì, sì, hai ragione," esclamò. "Hai parcheggiato qui perché così possiamo tornare all'ADESSO che avevamo nel prato?"
"Mi leggi di nuovo la mente, cara," risposi io. "Meditiamo un po' per focalizzarci sull'ADESSO. Sembra anche che Mytrian sia una parte consistente di tutto questo. Forse ci dovremmo focalizzare entrambi su Mytrian."
"Sì, questo ci darebbe un focalizzazione comune. Come iniziamo?" chiese Sandy.
"Quello seduto davanti alla nostra macchina è veramente Mytrian o si tratta di un'illusione?" dissi io.
"Tutto il mondo fisico è un'illusione," disse Mytrian lievitando al di sopra della macchina.
All'improvviso io e Sandy ci trovammo in un profondo stato meditativo. All'inizio vedevamo solo un vuoto, poi gradualmente vedemmo arrivare un'Astronave nella nostra coscienza.
"Quale realtà scegliete di percepire?" sentimmo parlare Mytrian con la solita cadenza tipica della sua voce. I nostri occhi si spalancarono, noi ci guardammo l'un l'altra e dicemmo all'unisono, "Scelgo una realtà galattica."
Senza una parola, accesi il motore, mi diressi verso la strada e feci la curva verso l'aeroporto. Prima di girare la seconda curva, io e Sandy udimmo Mytrian dire telepaticamente, "Tutto ciò che si esprime rientra nel quadro generale che crea le condizioni dell'evento che ciascuno vive."
Poiché la strada era molto ripida e a tornanti in quella parte, io dovevo concentrarmi sulla guida e lasciar fluire le parole di Mytrian nella coscienza. Però sentivo che Sandy stava avendo un'estrema reazione all'affermazione di Mytrian, così mi fermai nello spiazzo successivo per parlarle.
“Sandy,” dissi con voce preoccupata. "Stai bene?"
Tutto ciò che riuscì a fare fu scuotere la testa mentre mi faceva cenno di continuare verso i piedi della montagna mentre la strada si faceva larga e diritta. Decisi di fidarmi e continuai a guidare con cautela giù fino all'autostrada, dove mi fermai nell'area di sosta lì vicino. Sandy aveva chiuso gli occhi ed era entrata in meditazione, probabilmente per contenere l'energia che stava percependo.
"Parlami ora," dissi io. "Sono alla base della collina nell'area di sosta."
Lentamente lei aprì gli occhi e mi guardò. "Non volevo dire niente mentre guidavi. Ma quando Mytriam ha fatto la sua ultima affermazione, io mi ritrovai all'improvviso ingolfata, e lo sono ancora, da moltissime realtà che accadevano tutte nello stesso momento. Sapevo che se te l'avessi detto, avresti avuto la stessa esperienza e non saresti riuscito a guidare."
Con queste ultime parole, io iniziai a condividere l'esperienza di Sandy. Vedevo molteplici realtà possibili tutte in una volta. Sandy aveva ragione. Non sarei riuscito a guidare giù per la collina in queste condizioni. Ci stavano venendo delle forti vertigini e Sandy disse, "Dobbiamo focalizzarci sulla stessa realtà."
"Ma quale," risposi io. "Ce ne sono così tante tutte insieme e mescolate una con l'altra."
"Quale realtà vuoi vedere?" chiese Mytrian.
"Vogliamo vedere la realtà Galattica della Nuova Terra," dissi io, sapendo che Sandy sarebbe stata d'accordo.
Percepivo la nostra coscienza comune cercare attraverso tutte le immagini in movimento nella mente per trovare una realtà in cui la Terra era diventata una realtà galattica. Poiché Sandy era di recente stata in quella realtà, la trovò lei per prima e mi spiegò verbalmente come unirmi a lei.
Tutto ciò che riuscì a fare fu scuotere la testa mentre mi faceva cenno di continuare verso i piedi della montagna mentre la strada si faceva larga e diritta. Decisi di fidarmi e continuai a guidare con cautela giù fino all'autostrada, dove mi fermai nell'area di sosta lì vicino. Sandy aveva chiuso gli occhi ed era entrata in meditazione, probabilmente per contenere l'energia che stava percependo.
"Parlami ora," dissi io. "Sono alla base della collina nell'area di sosta."
Lentamente lei aprì gli occhi e mi guardò. "Non volevo dire niente mentre guidavi. Ma quando Mytriam ha fatto la sua ultima affermazione, io mi ritrovai all'improvviso ingolfata, e lo sono ancora, da moltissime realtà che accadevano tutte nello stesso momento. Sapevo che se te l'avessi detto, avresti avuto la stessa esperienza e non saresti riuscito a guidare."
Con queste ultime parole, io iniziai a condividere l'esperienza di Sandy. Vedevo molteplici realtà possibili tutte in una volta. Sandy aveva ragione. Non sarei riuscito a guidare giù per la collina in queste condizioni. Ci stavano venendo delle forti vertigini e Sandy disse, "Dobbiamo focalizzarci sulla stessa realtà."
"Ma quale," risposi io. "Ce ne sono così tante tutte insieme e mescolate una con l'altra."
"Quale realtà vuoi vedere?" chiese Mytrian.
"Vogliamo vedere la realtà Galattica della Nuova Terra," dissi io, sapendo che Sandy sarebbe stata d'accordo.
Percepivo la nostra coscienza comune cercare attraverso tutte le immagini in movimento nella mente per trovare una realtà in cui la Terra era diventata una realtà galattica. Poiché Sandy era di recente stata in quella realtà, la trovò lei per prima e mi spiegò verbalmente come unirmi a lei.
Finalmente le tantissime immagini in movimento si congelarono in un'immagine della versione moderna dell'edificio aeroportuale con le Astronavi parcheggiate in aria e Navicelle spaziale e shuttle che atterravano nell'aeroporto. Sandy spiegava come le persone fossero molto serene rispetto a questa esperienza perché erano assolutamente abituate a questa realtà.
"Sì, sì," affermai. "Ora lo vedo. La gente è molto serena anche se ci sono Galattici che non sono umanoidi. Ora apro gli occhi. Credo di riuscire a guidare."
"Continuerò a raccontarti di questa versione della realtà, così possiamo stare sincronizzati finché non raggiungiamo l'aeroporto."
Annuii con la testa, continuando a focalizzarmi sulle sue parole mentre guidavo verso l'aeroporto.
"Sì, sì," affermai. "Ora lo vedo. La gente è molto serena anche se ci sono Galattici che non sono umanoidi. Ora apro gli occhi. Credo di riuscire a guidare."
"Continuerò a raccontarti di questa versione della realtà, così possiamo stare sincronizzati finché non raggiungiamo l'aeroporto."
Annuii con la testa, continuando a focalizzarmi sulle sue parole mentre guidavo verso l'aeroporto.
NOTA DA PARTE DI SUE:
Non desideriamo tutti avere un'avventura come quella di Sandy e Jason? Non desideriamo trovare qualcuno con cui poter apertamente condividere queste avventure? Questa è la differenza tra una "storia" e la nostra realtà. Però, se entriamo nel sé, scopriamo che anche NOI stiamo cambiando. Ma il mondo esterno sembra sempre uguale. Invece, poiché stiamo cambiando dentro, la nostra percezione di ciò che sembra essere il "mondo esterno" si sta lentamente alterando.
Mi stanno insegnando costantemente a "lasciar andare". Negli ultimi mesi, per tre volte ho avuto delle esperienze che mi hanno devastato, per aver perso "qualcosa" che per me era importante. Però in qualche modo quella "cosa" è stata sostituita da qualcosa di meglio. Credo che quando le mani sono piene, sia necessario mollare qualcosa per prendere qualcosa di nuovo.
Mi stanno insegnando costantemente a "lasciar andare". Negli ultimi mesi, per tre volte ho avuto delle esperienze che mi hanno devastato, per aver perso "qualcosa" che per me era importante. Però in qualche modo quella "cosa" è stata sostituita da qualcosa di meglio. Credo che quando le mani sono piene, sia necessario mollare qualcosa per prendere qualcosa di nuovo.
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