Postato su www.suzanneliephd.blogspot.com il 15.06.2014 (traduzione mia)
*
PARLA LANTERN:
Jason e Sandy erano così ammaccati ed esausti dalla caduta che li condussi in uno spiazzo adiacente e li aiutai a montare la loro piccola tenda. Una volta fatto, strisciarono dentro con i sacchi a pelo con lo sporco e tutto, vi entrarono e si addormentarono all'istante. Almeno loro pensavano di star "solo" dormendo. In realtà essi furono irradiati sulla Nave, per essere ammessi nella Sala di Recupero, dove le loro ferite furono guarite.
Quando si svegliarono, appena dopo il tramonto, erano ancora ricoperti di sporco ma tutte le ferite erano guarite. Quando erano entrati nella tenda erano sotto shock e non si erano accorti di quanto gravemente fossero feriti, ma una volta svegli, erano guariti.
Quando uscirono dalla tenda, avevo preparato del caffè caldo e del cibo. Ci salutammo e mangiammo in silenzio gustandoci il caffè. La nebbia era così densa che ci vedevamo appena tra noi, ma potemmo parlare. Jason e Sandy iniziarono a confrontare i sogni vividi che avevano fatto, e compresero di essere stati sulla Nave.
"Io mi ricordo solo di una stanza però," disse Sandy, " e mi sembra che ci stessi dormendo. NO! Stavo guarendo."
"Sì," rispose Jason. "Penso che fossimo nella Sala di Recupero. Non c'è da stupirsi che ieri sera ci sentissimo tanto meglio. Avevo paura che ci fossimo fatti veramente male, ma eravamo sotto shock e non riuscivamo a sentire il dolore. Siamo andati sulla nave?"
Quando si svegliarono, appena dopo il tramonto, erano ancora ricoperti di sporco ma tutte le ferite erano guarite. Quando erano entrati nella tenda erano sotto shock e non si erano accorti di quanto gravemente fossero feriti, ma una volta svegli, erano guariti.
Quando uscirono dalla tenda, avevo preparato del caffè caldo e del cibo. Ci salutammo e mangiammo in silenzio gustandoci il caffè. La nebbia era così densa che ci vedevamo appena tra noi, ma potemmo parlare. Jason e Sandy iniziarono a confrontare i sogni vividi che avevano fatto, e compresero di essere stati sulla Nave.
"Io mi ricordo solo di una stanza però," disse Sandy, " e mi sembra che ci stessi dormendo. NO! Stavo guarendo."
"Sì," rispose Jason. "Penso che fossimo nella Sala di Recupero. Non c'è da stupirsi che ieri sera ci sentissimo tanto meglio. Avevo paura che ci fossimo fatti veramente male, ma eravamo sotto shock e non riuscivamo a sentire il dolore. Siamo andati sulla nave?"
"Sì," risposi. "Non volevamo che la vostra missione venisse rallentata, ma non avreste potuto continuare a salire per la montagna se non vi foste curati."
"Perché non mi ricordo molto?" chiese Sandy?
"E' normale che le persone ferite che vanno nella Sala di Recupero non se ne ricordino. Poi, siccome i vostri Corpi di Luce erano già attivi, essi hanno accelerato enormemente il vostro processo di guarigione. In effetti il grosso della guarigione è stato fatto dai vostri Corpi di Luce."
"I Corpi di Luci possono guarirci?" chiesero insieme.
"E' piuttosto come se il vostro Corpo di Luce non fosse mai stato ferito. E' di una risonanza più alta rispetto al piano fisico, quindi niente che provenga dalla terza dimensione può danneggiarlo. Ma come ha detto Sandy, la vostra tuta terrestre circonda il Corpo di Luce, ed era la vostra forma fisica ad aver bisogno di cura.
"Come vi sentite ora?"
"Confusi," dissero Sandy e Jason concordando.
"Perché non ci hanno pulito dallo sporco mentre ci trovavamo nella Sala di Recupero?"
chiese Jason.
"Forse sarete sorpresi di sapere che avete stabilito un collegamento così profondo con gli elementali di terra che questi hanno voluto rimanere con voi finché non siete completamente ripresi," risposi.
"Forse questo spiega gli strani sogni che ho fatto stanotte," disse Sandy. "Continuavo a vedere piccoli esseri intorno a me con l'aspetto di gnomi. Erano occupati a svolgere non so quale lavoro. Mi sembrava di essere una bambina che sognava di essere in visita nella Terra delle Fate, come mi accadeva da piccola."
"Anche io ho fatto dei sogni così," disse Jason. "Mi vedevo quando ero piccolo e mi piaceva giocare nel fango per creare dei piccoli villaggi. A volte i villaggi si seccavano al Sole e rimanevano integri per un un giorno o due; cioè se riuscivo a tenere lontano il mio cane. Mi ricordo anche che alcune mattine c'era la nebbia, come oggi, e a me piaceva tanto.
"Facevo delle lunghe passeggiate con il mio cane nella nebbia e lui trovava sempre la strada del ritorno. Erano anni che non pensavo alla mia infanzia. Mi ricordo ora che parlavo agli alberi, agli animali, alle nuvole e a qualsiasi essere 'immaginario' che credevo fosse reale."
"E' interessante che parliamo della nostra infanzia. Pensi che sia perché abbiamo parlato con gli elementali della terra e dell'etere?" chiese Sandy. "Forse lo facevamo quando eravamo bambini e ce ne siamo dimenticati. Mi ricordo che quando ero piccola parlavo anche con gli uccelli, le bambole, le piante e persino agli insetti. Sapevo che tutto era vivo. Crescendo, pensai che fosse un pensiero ridicolo. Ora so che la mia bambina aveva ragione."
Tutti e tre ridemmo e continuammo a chiacchierare risistemando la zona. "C'è un bellissimo lago proprio sopra la collina. Potete ripulirvi là. Però avete bisogno di fondervi con l'aria e gli elementali dell'acqua per vedere attraverso questa nebbia," dissi io preparandoli per la prossima sfida.
"E' interessante che parliamo della nostra infanzia. Pensi che sia perché abbiamo parlato con gli elementali della terra e dell'etere?" chiese Sandy. "Forse lo facevamo quando eravamo bambini e ce ne siamo dimenticati. Mi ricordo che quando ero piccola parlavo anche con gli uccelli, le bambole, le piante e persino agli insetti. Sapevo che tutto era vivo. Crescendo, pensai che fosse un pensiero ridicolo. Ora so che la mia bambina aveva ragione."
Tutti e tre ridemmo e continuammo a chiacchierare risistemando la zona. "C'è un bellissimo lago proprio sopra la collina. Potete ripulirvi là. Però avete bisogno di fondervi con l'aria e gli elementali dell'acqua per vedere attraverso questa nebbia," dissi io preparandoli per la prossima sfida.
PARLA SANDY:
Il gioviale messaggio di Lantern mi rimandava l'impressione che ci stesse preparando per la prossima sfida. Per fortuna il sentiero da percorrere non era troppo ripido, perché non vedevamo molto oltre. Mi sembrava che Jason fosse un po' preoccupato e si sentiva molto protettivo verso di me. Dal messaggio precedente di Lantern compresi che le nostre ferite erano molto più gravi di quello che pensavamo. Avere i nostri amici galattici è una benedizione.
Mi stavo mettendo lo zaino sulle spalle quando Jason arrivò a darmi un lungo abbraccio. "Sento come se ieri notte fosse stata colpa mia. Mi dispiace moltissimo. Avremmo potuto farci molto male."
"Forse è stato così," dissi io, "ma ora siamo guariti. Cercherò di sintonizzarmi di più con il mio Corpo di Luce. Sento una calda sensazione dentro che è molto diversa da qualunque cosa provata prima."
"Ho avuto la stessa sensazione. Mi chiedo cosa accadrà," si mise a riflettere Jason.
Baciai Jason mentre indossava il suo zaino e lo rassicurai che la nostra caduta NON era colpa sua. "Siamo in questa cosa insieme," dissi baciandolo ancora. "Ora usciamo da questa nebbia e andiamo verso il lago."
Mi stavo mettendo lo zaino sulle spalle quando Jason arrivò a darmi un lungo abbraccio. "Sento come se ieri notte fosse stata colpa mia. Mi dispiace moltissimo. Avremmo potuto farci molto male."
"Forse è stato così," dissi io, "ma ora siamo guariti. Cercherò di sintonizzarmi di più con il mio Corpo di Luce. Sento una calda sensazione dentro che è molto diversa da qualunque cosa provata prima."
"Ho avuto la stessa sensazione. Mi chiedo cosa accadrà," si mise a riflettere Jason.
Baciai Jason mentre indossava il suo zaino e lo rassicurai che la nostra caduta NON era colpa sua. "Siamo in questa cosa insieme," dissi baciandolo ancora. "Ora usciamo da questa nebbia e andiamo verso il lago."
***
La breve arrampicata fino al lago non fu affatto facile. Il sentiero "facile" aveva un burrone da una parte, così dovemmo fare molta attenzione a ciò che gli elementali di terra ci stavano dicendo sul sentiero: sono felice che fossero con me perché mi affaticavo velocemente e il mio corpo doleva ovunque a causa della caduta. Mi chiesi quanto ci fossimo veramente fatti male e all'improvviso mi venne in mente un flashback della nostra caduta. Fui così sorpresa che iniziai a perdere l'equilibrio.
Poi avvenne una cosa che non riuscii a capire. Fu come se una mano invisibile mi avesse rimesso in equilibrio. Quando mi ricentrai dentro di me, sentii Lantern ridere mentre mi diceva, "Ricorda che TU ti estenda ben oltre il sé fisico."
Jason disse teneramente, "Cosa ti ha detto?"
Poi avvenne una cosa che non riuscii a capire. Fu come se una mano invisibile mi avesse rimesso in equilibrio. Quando mi ricentrai dentro di me, sentii Lantern ridere mentre mi diceva, "Ricorda che TU ti estenda ben oltre il sé fisico."
Jason disse teneramente, "Cosa ti ha detto?"
"Te lo dirò dopo. Ricordamelo, perché la mia memoria 3D è molto labile."
Questa volta sentii la risata di Jason mentre mi diceva, "Sì, anche la mia," cosa che fece ridere pure me.
Fu come se le risate avessero aperto il cammino, perché girando la curva vedemmo un dolce pendio che portava ad un meraviglioso lago. Io e Jason corremmo letteralmente su per la collina, ci liberammo degli zaini e degli abiti sporchi e ci tuffammo nel lago. Udimmo la piacevole risata di Lantern da lontano.
Quando sentii la fresca acqua del lago accarezzarmi il corpo, iniziai a sentire qualcosa che pensavo fossero dei pesci che mi guizzavano vicino alle gambe. Inizialmente fu un po' sconcertante, ma poi mi lasciai andare dentro quella sensazione e mi ricordai di essere a casa loro.
Mi piaceva così tanto la sensazione dell'acqua che mi tuffai sotto aprendo gli occhi, scoprendo che NON c'erano pesci. C'erano invece degli esseri filiformi che fluttuavano nell'acqua. "Ciao cara umana," sentii dire nella coscienza. "Noi siamo le Ondine. Siamo gli elementali d'acqua di quinta dimensione."
Rimasi ipnotizzata dalla loro presenza e persi il senso di dove mi trovavo o della distanza percorsa a nuoto. Quando riaffiorai alla superficie, ero disorientata e non riuscii a vedere Jason né Lantern da nessuna parte. Ero una buona nuotatrice, perciò non ero spaventata, ma sapevo di dover tornare al punto in cui mi ero tuffata nel lago.
"Seguici," sentii di nuovo dire le voci in un sussurro. Andai sotto l'acqua e le vidi farmi cenno di seguirle. Mi potevo fidare? Le vedevo solo sott'acqua, ma non vedevo la riva. Decisi di galleggiare sulla schiena e guardai il cielo, che era diventato sereno ed azzurro, pieno di nuvole sparpagliate.
Stavo proprio pensando che la natura fluttuante e sparpagliata delle nuvole mi ricordava le Silfidi, quando sentii, "Ciao Umana. Siamo le Silfidi. Siamo gli elementali d'aria di quinta dimensione. Vogliamo dirti che puoi fidarti delle Ondine amiche nostre. E poi divideremo le nuvole per mostrarti la strada per raggiungere i tuoi amici umani."
Poi accadde una cosa miracolosa. Le nuvole sembrarono separarsi in un modo da mettere in luce un luogo preciso sulla spiaggia lontana. Come ero riuscita ad arrivare a nuoto fin là? Non ero sicura di farcela a tornare, perché avevo nuotato a lungo.
Questa volta sentii la risata di Jason mentre mi diceva, "Sì, anche la mia," cosa che fece ridere pure me.
Fu come se le risate avessero aperto il cammino, perché girando la curva vedemmo un dolce pendio che portava ad un meraviglioso lago. Io e Jason corremmo letteralmente su per la collina, ci liberammo degli zaini e degli abiti sporchi e ci tuffammo nel lago. Udimmo la piacevole risata di Lantern da lontano.
Quando sentii la fresca acqua del lago accarezzarmi il corpo, iniziai a sentire qualcosa che pensavo fossero dei pesci che mi guizzavano vicino alle gambe. Inizialmente fu un po' sconcertante, ma poi mi lasciai andare dentro quella sensazione e mi ricordai di essere a casa loro.
Mi piaceva così tanto la sensazione dell'acqua che mi tuffai sotto aprendo gli occhi, scoprendo che NON c'erano pesci. C'erano invece degli esseri filiformi che fluttuavano nell'acqua. "Ciao cara umana," sentii dire nella coscienza. "Noi siamo le Ondine. Siamo gli elementali d'acqua di quinta dimensione."
Rimasi ipnotizzata dalla loro presenza e persi il senso di dove mi trovavo o della distanza percorsa a nuoto. Quando riaffiorai alla superficie, ero disorientata e non riuscii a vedere Jason né Lantern da nessuna parte. Ero una buona nuotatrice, perciò non ero spaventata, ma sapevo di dover tornare al punto in cui mi ero tuffata nel lago.
"Seguici," sentii di nuovo dire le voci in un sussurro. Andai sotto l'acqua e le vidi farmi cenno di seguirle. Mi potevo fidare? Le vedevo solo sott'acqua, ma non vedevo la riva. Decisi di galleggiare sulla schiena e guardai il cielo, che era diventato sereno ed azzurro, pieno di nuvole sparpagliate.
Stavo proprio pensando che la natura fluttuante e sparpagliata delle nuvole mi ricordava le Silfidi, quando sentii, "Ciao Umana. Siamo le Silfidi. Siamo gli elementali d'aria di quinta dimensione. Vogliamo dirti che puoi fidarti delle Ondine amiche nostre. E poi divideremo le nuvole per mostrarti la strada per raggiungere i tuoi amici umani."
Poi accadde una cosa miracolosa. Le nuvole sembrarono separarsi in un modo da mettere in luce un luogo preciso sulla spiaggia lontana. Come ero riuscita ad arrivare a nuoto fin là? Non ero sicura di farcela a tornare, perché avevo nuotato a lungo.
"Non ti preoccupare," sentii le voci delle Ondine e delle Silfidi nel cuore. "Abbiamo detto ai tuoi amici dove sei."
Non potevo fare altro che fidarmi, così seguii il sentiero di nuvole delle Silfidi mentre tenevo la testa sopra l'acqua e seguivo le Ondine quando la testa era sott'acqua. Sembrava che gli elementali mi stessero dando energia, o era amore? Forse che l'energia e l'amore erano la stessa cosa?
Era così assorbita nei miei pensieri che non sentii né vidi la barchetta in arrivo finché non udii Jason chiamare il mio nome. La voce di Jason mi tirò fuori dalla reverie. Vedendo la barca mi entusiasmai così tanto che ingoiai una sorsata d'acqua ed involontariamente mi ritrovai sott'acqua. Subito le mie amiche Ondine mi circondarono e poco distante un altro gruppo di Ondine stava guidando Jason.
Non sapevo che Jason potesse nuotare così veloce, ma mi raggiunse in pochi secondi e mi tirò in superficie. Lantern ci raggiunse con la barchetta ed aiutò ad issarmi a bordo e Jason si arrampicò sull'altro lato. Quando mi sistemai, chiesi a Lantern, "Dove hai preso la barca?"
Con un sorriso splendente ed una risata astuta mi disse, "L'ho manifestata."
***
Più tardi quella sera, seduti intorno al fuoco ad assaporare il caffè, Jason disse, "Pensavo che avremmo aiutato gli elementali, ma alla fine sono stati loro ad aiutare noi."
Ci stringemmo e guardammo verso la magnifica scena delle stelle riflesse sul lago placido. In quell'ADESSO noi SAPEVAMO di non essere soli e di essere UNO per sempre con Gaia!
Ci stringemmo e guardammo verso la magnifica scena delle stelle riflesse sul lago placido. In quell'ADESSO noi SAPEVAMO di non essere soli e di essere UNO per sempre con Gaia!
NOTA DA PARTE DI SUE:
Una delle cose più belle per me è stata nuotare in un lago di montagna, specialmente dopo una lunga scalata per i sentieri. Per fortuna non ho affrontato le sfide di Sandy e Jason, ma ho visto le stelle riflettersi in un placido lago. Non mi dimenticherò mai quell'immagine. Per me la Natura è un essere vivente. Spero che sia lo stesso per voi.
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