lunedì 6 gennaio 2014

NEL FRATTEMPO SULLA TERRA IN ASCENSIONE PARTE 2 - SIAMO UNO

Postato su www.suzanneliephd.blogspot.com l'01.01.2014 (traduzione mia)
Pleiadian Perspective on Ascension, Libro Uno e Due disponibili in formato ebooks su:



SANDY CONTINUA:
Mentre ci trovavamo a tavola a consumare il brunch, io e Jason parlammo del mio sogno e dei nostri sentimenti confusi rispetto a Mytrian.
"Sono così felice di aver fatto questo sogno e di aver avuto questa esperienza di essermi trovata in intimità con l'Arturiano," dissi sorseggiando il caffè. "Devo ammettere che Mytre e Mytria mi sono mancanti. Hai più fatto altri sogni su Mytrian?"
"Sì," rispose Jason. "Proprio qualche giorno fa ho fatto un sogno in cui Mytrian si trovava con l'Arturiano. Però faccio ancora fatica a comprendere come una persona o un essere, visto che non sono sicuro che Mytrian sia umano, possa avere tutte quelle diverse parti del SE'.
"Voglio dire, supponiamo che io e te siamo parti del SE' Multidimensionale di Mytrian, che include Mytria, Mytre e l'Arturiano. Com'è possibile? Come può un solo essere mantenere tante frequenze di coscienza così diverse in una sola forma?"
"Me lo sono chiesto anch'io," risposi io. "E poi Mytre e Mytria mi hanno fatto sentire fiducia e sicurezza, mentre Mytrian sembra essere confuso tanto quanto me. Però, da quando mi sono fusa con l'Arturiano questa mattina, sto cominciando a comprendere il concetto di un sè composito, multidimensionale. Ma non riesco a tradurre questa comprensione in parole. Ora ci sono sempre più concetti, esperienze, emozioni e pensieri che metto in parole."
"I miei sogni su Mytrian, o forse è meglio dire esperienze con Mytrian, sembrano essere focalizzati sul tentativo di Mytrian di fondersi totalmente con le Sue espressioni multidimensionali del SE'. Pochi giorni fa ho sognato che Mytrian aveva legato con Mytre e Mytrian mentre erano sull'Astronave. Poi proprio l'altra notte, ho sognato che Mytrian si fondeva con il Suo SE' Arturiano."
"Perchè non me lo hai detto?" chiesi sentendomi urtata. Di solito io e Jason parlavamo di tutto. Però ultimamente sembrava ci fossimo allontanati.
"Sì," disse Jason toccandomi la mano. Di nuovo mi leggeva i pensieri. "Anche io ho sentito come se non fossimo vicini come al solito. Pensi che fossimo diventati troppo dipendenti da Mytre e Mytria per sentirci felici?"
"Hanno in effetti espresso questa preoccupazione," risposi io. "Credo che avessero ragione. Ora che non sono più così tanto attivi nella nostra vita, io e te siamo caduti nel tran tran della vita quotidiana. Mi dispiace di non essere stato così connesso con te da non rendermi conto che stavi facendo dei sogni così pieni di informazioni. Poi io faccio un sogno e tu ascolti ogni parola. Perchè non hai condiviso i tuoi sogni con me?"
Jason non rispose subito alla mia domanda. Mi sembrava che stesse cercando di trovare il modo più gentile possibile di rispondermi. Io mi morsi le labbra per non parlare ma anche per la paura di quello che avrebbe detto. Alla fine non riuscii ad aspettare oltre. Come era possibile rovinare una mattinata così stupenda in modo così veloce, solo per una breve conversazione?
All'istante sentii di nuovo l'energia dell'Arturiano dentro di me dire, "Una luce più grande svela ogni segreto." Mi sarei dovuta sentire confortata, invece mi spaventai ancora di più. E se Jason non mi amasse più, e cercasse un modo per lasciarmi? Forse dovrei stare da sola ora. "NO, NO," urlai dentro il mio cuore. Decisamente mi si stavano rivelando le mie più grandi paure.
Stavo per mettermi a piangere quando Jason mi prese la mano dicendo, "Non sentirti depressa. Ti amo e non voglio lasciarti. E' solo che a volte mi sembra di aver lasciato il mio SE'."
Decisi di prendere la strada più difficile e di dimenticare le mie paure e dare conforto all'uomo che mi aveva così meravigliosamente confortato a sua volta. Gli strinsi la mano e lo guardai in faccia. "Sono contenta che tu abbia voglia di parlare con me ora. Sono pronta ad ascoltare e starò in silenzio mentre tu parli."
Quando vidi l'espressione di sollievo sul viso di Jason, mi resi conto di quanto avessi predominato nelle nostre conversazioni. Come avevo fatto a non notare come si sentiva? Come avevo potuto essere così egoista? Volevo dirglielo ma decisi di tenermi le parole per me al momento e rimasi in silenzio, che non era una cosa semplice per me. Alla fine Jason parlò, per fortuna.
"Grazie per avermi dato del tempo per raccogliere i pensieri. Mi sembra che ultimamente la mente viaggi molto più veloce del corpo e io faccio fatica a star dietro a me stesso, figuriamoci con te. Ho avuto bisogno di passare del tempo da solo anzichè di condividere tutto con te. Penso che questo sia il motivo per cui non ho condiviso i miei sogni. Sapevo anche che stavi avendo problemi ad accettare Mytrian come una parte del tuo SE', come li stavo avendo io.
"Però ho sentito una profonda empatia per la situazione critica di Mytrian. Forse, proprio perchè stavo lottando per mantenere una profonda relazione con il mio SE' e con te contemporaneamente, potevo comprendere meglio la confusione di Mytrian. Anche se essi sono un essere collettivo, multidimensionale, con la piena consapevolezza delle tante dimensioni del proprio SE', non hanno ricevuto alcuna istruzione su come gestire un campo d'energia così confuso.
"Siccome sono a mala pena in grado gestire con un profondo rapporto d'amore con te e con il mio SE', mi sentito confortato nel seguire l'evoluzione di Mytrian. Credo che questo sia il motivo per cui li sognavo così spesso. Ma ora la mia verità ti ha fatto male, lo vedo dal tuo viso."
"Quello che compare sul mio viso è un MIO problema," risposi io, non senza un certo grado di rabbia. "Anche io ho avuto dei problemi a vivere nel fisico pur comunicando con degli esseri galattici. Poi quegli esseri se ne sono andati ed io mi sono sentita completamente abbandonata. Ho fatto alcuni sogni su Mytrian, ma ho messo su Mytrian la rabbia per l'abbandono di Mytria e Mytre. Ora mi rendo conto di averla messa anche su di te. Ecco perchè tu non ti sentito al sicuro a fare una condivisione profonda con me."
Jason rimase in silenzio per molto tempo, ma io riuscii a contenermi. In realtà invocai l'Arturiano per ricordarmi la meravigliosa esperienza appena fatta. Sì, ciò che va poi viene. E non volevo scontrarmi con i miei sentimenti umani feriti.
Avevo reso difficile la nostra storia per Jason. "Le tue insicurezze richiedevamo la sua attenzione, quando invece avresti dovuto dargli un'amorevole libertà," sentii dire al mio Cuore Superiore. Sì, ovviamente il mio Cuore Superiore aveva ragione. Avevo amato Jason partendo dai miei sentimenti feriti piuttosto che dal mio Cuore Superiore, cosa che in realtà ha ferito i suoi sentimenti.
Decisi di inviare a Jason lo stesso amore incondizionato che il Cuore Superiore aveva inviato a me mentre mi trovavo dentro l' "albero della vita", come ora chiamavo la mia esperienza. Tenendo gli occhi aperti e la mia mano stretta alla sua, lasciai andare la mia paura nella luce verde e rosa del mio Cuore Superiore e la sostituii con amore incondizionato. Non sapevo molto sull'amore incondizionato, ma avendolo sentito dall'Arturiano, mi ricordavo la giusta SENSAZIONE.
Continuando a chiamare l'Arturiano per ricevere aiuto, inviai onde di amore incondizionato a Jason. Poichè io inviavo questo amore e poichè ovviamente lui lo accettava, uscimmo silenziosamente dal tempo. Sembrava che fossimo seduti a tavolo da una vita, mano nella mano, occhi negli occhi.
Quando mi sentii stanca di inviare amore incondizionato, mi resi conto che non potevo inviarlo senza sentirlo io per prima dentro di me. Fu allora che iniziai a sentire che il mio dono di amore incondizionato era tornato da me. Mi chiesi se fosse lo stesso per tutte le emozioni e all'istante il mio Cuore Superiore disse "SI'".
Inviando il mio dono senza tempo a Jason, ed a me stessa, potevo percepire la mia coscienza quando mi trovavo sulla Nuova Terra, dove ero appena stata. Vedevo la montagna lontano, la bellissima valle ed il Tempio. Mentre ero connessa a Jason attraverso la mano ed il cuore, lo portai con me salendo la scala d'oro per attraversare il portale dorato aperto.
Questa volta il Tempio appariva buio, come se aspettasse che noi vi creassimo un'esperienza insieme. Fu allora che Jason interruppe il contatto ed iniziò a singhiozzare. Spostai la mia sedia vicina alla sua e lo circondai con un braccio. Siccome eravamo ancora oltre il tempo, non ho idea di quanto tempo pianse e per quanto lo consolai in silenzio.
Alla fine, mi guardò negli occhi di nuovo e disse, "Questo è stato il dono più bello che io abbia mai ricevuto. Ora mi rendo conto che ero così spaventato di perderti che mi ero focalizzato sul non perdere me stesso. Oh, le reti d'inganno che intessiamo."
"Sì," dissi io, "ma poi torniamo alla verità."
"La verità è," disse serenamente Jason, "che non potrei mai lasciarti, perchè noi siamo UNO."


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